Siamo sicuri che le influencer nella moda siano un fenomeno nato coi social?
Fino a pochi anni fa erano chiamati VIP e solitamente erano personaggi del cinema, della televisione o della musica che diventavano anche fashion influencer. Un esempio: se non siete giovanissime ricorderete nei primi anni 2000 il revival della moda country (jeans, stivali texani e cappelli da cowboy) partito da Madonna e dal video della sua canzone “Don’t tell me”.
Eppure…le influencer non sono un fenomeno mass mediatico, ma in tempi in cui le notizie circolavano su linee telegrafiche e cavalli, c’era comunque chi riusciva ad avere fama planetaria.
Alzi la mano chi non ha mai sentito nominare la Principessa Sissi!
Elisabetta di Baviera (che, tra l’altro, non era nemmeno soprannominata “Sissi”, ma “Lisi” o “Sisi” (il dubbio nasce perché molti interpretavano come un “s” l’iniziale in corsivo molto svolazzante con cui Elisabetta si firmava “Lisi” nella corrispondenza confidenziale), nata nel 1837, imperatrice dal 1854, sposa di Francesco Giuseppe I d’Austria, fu universalmente ammirata per la sua bellezza: i suoi ritratti e le sue fotografie facevano il giro del mondo, influenzando i gusti e la moda.
L’imperatrice aveva lunghissimi capelli castani, che arrivavano sino alle caviglie. Il rituale per la loro cura era un lavoro a tempo pieno, e infatti venne assunta (e super pagata) una parrucchiera professionista, Fanny Angerer, per assisterla quotidianamente. Ogni giorno Fanny veniva chiamata ad intrecciare e combinare le chiome dell’imperatrice in elaborati acconciature che sarebbero diventate il fulcro dei discorsi di tutta Europa. Tutte le nobildonne dell’epoca si cimentarono nella famosa acconciatura a “corona”, con grandi trecce raccolte sopra la nuca. Il lavaggio dei capelli, una volta a settimana, richiedeva diverse ore di tempo e durante l’asciugatura l’imperatrice si aggirava in vestaglia impermeabile cercando di far fronte all’emicrania provocata dal peso delle chiome (stimato in 5-6 kg)
Ma se questa moda era piuttosto semplice da imitare, con l’ausilio di un buon parrucchiere e magari qualche toupet di rinforzo, ben altro discorso era la beauty routine che consentiva a Sisi di mantenere la magrezza di cui non solo andava fiera, ma che era diventata la sua ossessione.
Sisi era alta 172 cm e pesava tra i 48 e i 50 kg. Per mantenere questo peso si sottoponeva a massacranti sessioni di pesi, ginnastica (si fece costruire una palestra privata con anelli, pesi, spalliera svedese, sbarra in tutti i palazzi in cui soggiornò) alternate a lunghe camminate quotidiane, di circa 7/8 ore, esercizio della scherma ed equitazione.
La sua biografa più famosa, Brigitte Hamann, scrive: “Nel diciannovesimo secolo, in cui donne trentenni erano già viste come placide matrone, specialmente quando avevano avuto molti figli, l’imperatrice Elisabetta fu un fenomeno straordinario. La dieta spietata e l’esercizio fisico aiutarono Sissi a infilarsi in uno degli oggetti più alla moda dell’abbigliamento del XIX secolo: il corsetto, che le ridusse una vita già minuscola alla misura di 49 centimetri circa”.
Ovviamente era anche perennemente a dieta: alternava periodi in cui si nutriva di soli liquidi (latte, infusi alla violetta e discutibili spremute di carne) ad altri in cui mangiava un uovo o esclusivamente frutta.
Possiamo dire che fosse un modello inarrivabile, il corrispettivo delle top model nel nostro mondo contemporaneo. Il mito della principessa è stato anche consolidato dalla serie di film degli anni ’50 con protagonista la stupenda attrice Romy Schneider. Il film aveva però molto romanzato la sua storia d’amore con “Franz” e presentava l’imperatrice come un personaggio ingenuo, solare e positivo, molto distante dalla realtà. Nel primo film in particolare, quello forse più amato dal pubblico, viene descritta la giovinezza bucolica in Baviera, quando Sissi non era ancora sposata (e quindi imperatrice) ma solo “principessa”; nell’immaginario collettivo è rimasta questa dicitura, che riporta a personaggi fiabeschi e immagini mitizzate.
La vera imperatrice era sempre inquieta, insofferente alla vita di corte e non perdeva occasione per organizzare viaggi da un capo all’altro dell’impero per allontanarsi dalla claustrofobica atmosfera di palazzo. Possiamo quindi affermare senza paura di allontanarci troppo dalla realtà che fu anche una travel influencer, perchè le mete da lei scelte diventavano ambite da quelli che furono i primi turisti: il turismo non era ancora diventato un fenomeno di massa, ma era riservato alle elites ed era spesso giustificato da motivi curativi e salutisti.
Non è un caso che a Merano, all’interno di Castel Trauttmansdorff, sia nato il “Turiseum”, ovvero il primo museo sulla storia del turismo d’Europa (consigliatissimo, anche per i bimbi!). Ma oltre all’interattivo allestimento del Turiseum, si possono ancora visitare le stanze storiche, gli appartamenti in cui alloggiò l’imperatrice (la cui statua si affaccia ad un balconcino che sormonta l’ingresso dell’edificio).
Sissi trascorse quattro soggiorni a Merano, ufficialmente per curare la piccola figlia Marie Valerie, di salute molto cagionevole. Le stanze del castello furono appositamente rinnovate e sontuosamente arredate per l’imperatrice, fu addirittura installato un nuovo ufficio del telegrafo collegato direttamente con Vienna appositamente per lei.
Durante i mesi della sua permanenza a Trauttmansdorff, l’Imperatrice condusse una vita molto ritirata, dedicandosi a lunghe passeggiate in città e camminate in montagna. Attualmente esiste una lunga passeggiata a lei dedicata che si snoda dal centro cittadino e conduce al castello e ai famosi giardini, 12 ettari di piante e fiori che in ogni stagione regalano colori e profumi meravigliosi.
Fu grazie al soggiorno dell’Imperatrice Sissi a Trauttmansdorff e alla rapida guarigione della cagionevole figlia Marie Valerie che la cittadina di Merano assurse, come luogo di cura, a fama mondiale e la presenza di Sissi è ben ricordata da statue e percorsi a lei dedicati in tutta la città.
Il mito di Sissi è ancora ben saldo e la sua figura ispira e attrae come un secolo e mezzo fa: di recente anche Alberto Angela con il suo programma di divulgazione “Ulisse, il piacere della scoperta” ha dedicato una puntata all’imperatrice d’Austria e una mostra all’interno della Reggia di Monza ha portato in Italia alcuni dei suoi abiti originali e alcune pregevoli e fedelissime riproduzioni.
Peccato sia durata pochissimo (solo ottobre 2018) e me la sia persa! Se voi ci siete stati, mandatemi le vostre foto e impressioni!