Sin dai tempi antichi il mistero delle Fate è stato oggetto di congetture. La mitologia norvegese, un po’ splatter, racconta che uscirono dal cadavere di un gigante morto sotto forma di larve e poi si trasformarono in Elfi della luce (buoni) ed Elfi delle tenebre (cattivi).
Altrove si crede che le fate siano angeli caduti oppure morti pagani, non abbastanza buoni per il paradiso e non abbastanza malvagi per l’inferno, obbligati per l’eternità a “metà strada” . Queste credenze però sono successive all’avvento del cristianesimo, ma il mondo delle fate è antichissimo, precorre il cristianesimo di millenni!
Il regno delle Fate può svelarsi senza preavviso in qualsiasi luogo, luminoso e scintillante, e scomparire con altrettanta rapidità. Crepuscolo e foschia sono indizi del suo avvicinamento, ma le Fate tradizionalmente abitano anche colline, fortezze abbandonate e terrapieni. A volte le colline si sollevano rivelando pilastri e le Fate lentamente spostano la loro dimora altrove.
Le Fate danzano spesso nelle radure (di notte) formando dei cerchi, i famosi e ipnotici cerchi delle fate. Il fascino della musica può attirare gli esseri umani che, una volta entrati nel cerchio, divengono schiavi per sempre. Trascinati dalle danze per quello che sembra qualche minuto, rimangono in realtà intrappolati per anni, se qualcuno saldamente ancorato ad un oggetto non accorre in loro aiuto.
La letteratura popolare ha associato il termine “fata” ad una figura sempre benevola, bellissima e protettrice. In realtà le Fate sono esseri molto capricciosi e indecifrabili, alcune di esse sono poi decisamente malvagie e utilizzano la loro avvenenza per irretire gli uomini, ingannarli e ridurli in schiavitù. Molti popoli antichi incolpavano le fate per la morte prematura di neonati e per le epidemie che colpivano il bestiame.
L’acqua è sempre stata molto importante nella mitologia. La sua natura ambivalente di nutrice, dispensatrice di vita ma anche di predatrice di vite rende le divinità ad essa associate particolarmente potenti. Le varie Ondine, Naiadi, Nixie, Lorelei che popolano fiumi e stagni uniscono le caratteristiche della bellezza e quelle dell’inganno.
I boschi sono altri luoghi densamente popolati di Fate, soprattutto quelli dove abbondano gli alberi da esse preferiti: biancospino, sorbo selvatico, quercia, salice, sambuco, betulla, agrifoglio. Prestate attenzione durante il prossimo pic-nic…