L’Unicorno è un animale mitologico, molto simile ad un cavallo bianco, ma con un unico lungo corno avvolto a spirale sulla fronte, barbetta caprina, coda da leone e zoccoli bipartiti.
Simbolo di saggezza, citato e raffigurato in testi medievali, all’improvviso è scomparso lasciando il mistero su una sua reale esistenza e successiva estinzione oppure sulla sua pura invenzione fantastica. Creatura magica e dai numerosi poteri racchiusi nel corno ( primo fra tutti quello di neutralizzare i veleni) oggi rappresenta il desiderio di rifugiarsi in un mondo fantastico, il bisogno di trascendere una realtà banalotta e di costruirsi uno spazio meraviglioso dove tutto è possibile.
Sarà forse un caso che La Festa dell’Unicorno a Vinci (FI) dedicata al mondo fantasy e Cosplay si intitoli proprio così? Io non credo. Avendo passato una giornata nel delizioso borgo medievale dove era di casa il geniale Leonardo (ho fatto un doveroso passaggio nel museo dedicato alle sue macchine, affascinante ma devo ammettere che senza guida ho capito poco…) in occasione della festa, posso dire che le creature fantastiche esistono eccome.

Ho visto passare Medusa, con lunga coda squamosa e serpi al posto dei capelli (ho scoperto poi che ha meritatamente vinto uno dei premi del concorso per Cosplay e che si chiama Veerena Cosplay), demoni e alieni, creature metà donna e metà alce, fate malefiche e principesse.

Tutti erano liberi di esprimersi e creativi, nel puro spirito fai-da-te che contraddistingue il Cosplay originario, in fondo si tratta di un gioco e l’importante è divertirsi no? E pazienza se Khal Drogo aveva le scarpe da trekking, la prossima volta aggiusterà i dettagli, l’atmosfera generale non perdeva la sua magia ed era tenerissimo vedere intere famiglie in costume (ma anche la ribellione preadolescenziale di alcuni ragazzini che si erano rifiutati di travestirsi come mamma e papà!) e bambini-adulti e adulti-bambini condividere una giornata indimenticabile.